Gli Ziti
Ziti La Molisana: tutti i tipi e formati.
Gli ziti sono un tipo di pasta dalla forma allungata e cava al centro, originari di Napoli e realizzati con la semola di grano duro. Simili ai bucatini per via della superficie liscia e tubolare, gli ziti possono avere dimensioni diverse, poiché la tradizione partenopea prevede che vengano spezzati a mano prima della cottura.
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I formati degli ziti e come possono essere preparati
Dal punto di vista linguistico, il termine “zito” ha una doppia valenza. Nel Sud Italia, questa parola veniva utilizzata per indicare prima il “fanciullo” e successivamente al femminile, la “donna fidanzata”: infatti, non è un caso che a Napoli sia famosissimo un piatto chiamato “I maccheroni della Zita”, solitamente presentato ai commensali durante il pranzo nuziale.
Tuttavia, andando oltre l’etimologia, ti starai chiedendo: quali sono i formati degli ziti? Come si può preparare questa pasta trafilata al bronzo seguendo la tradizione meridionale?
Rispetto ai bucatini, ovvero la loro controparte romana, gli ziti sono più larghi e vengono consumati soprattutto spezzati. Si presentano sia lunghi che corti e la loro superficie può essere liscia o ruvida.
Gli ziti vengono principalmente impiegati per creare piatti al forno oppure in qualità di ingrediente segreto nei timballi e negli sformati, ma sono molto golosi anche accompagnati da ricchi condimenti a base di carne e verdure; questo formato di pasta sa inoltre trattenere molto bene i sughi. Le preparazioni più conosciute degli ziti sono quelle all’amatriciana, all’arrabbiata o con il ragù napoletano.
Come per il resto della pasta corta, al momento della preparazione vale la regola dei 1000-100-10: ogni litro d’acqua si possono cuocere 100 grammi di pasta conditi con 10 grammi di sale.
Il nostro consiglio è quello di preparare i celeberrimi ziti partenopei creando un soffritto composto essenzialmente da cipolla, aglio, olio abbondante, polpa di pomodoro tritata e della pancetta. L’ideale è servire in tavola questi ziti accompagnati da una generosa manciata di pepe nero.
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Perché si chiamano ziti?
La parola ziti deriva dal dialetto napoletano e significa “sposa” o “fidanzata”. Gli ziti vengono chiamati in questo modo poiché erano una tipologia di pasta che normalmente la “zita”, ovvero la sposa, cucinava al marito il giorno delle nozze.
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